ORNACIF

Ornacif, nome d’arte di Giuseppe Fricano, nato a Bagheria.
Ancora adolescente dopo la stesura di una sceneggiatura per un film contro il razzismo "Sangue nero" (mai realizzato) scrive ancora due atti unici di denuncia sociale dal titolo Malamafia e Analfabeteria - e li rappresenta con il gruppo teatrale ‘Vestiti per caso’ da lui fondato. Agli inizi degli anni settanta affianca agli studi di medicina lo studio di dizione e recitazione con il regista palermitano Elio La Fiura e il poliglotta e pianista milanese Guido Leardi (G.L. gli è stato anche maestro di canto lirico) divenendo in seguito attore e scenografo realizzatore nella compagnia da loro codiretta ‘Teatro d'Arte’.
Negli anni 80 - 90 segue diversi corsi e seminari presso il ‘Teatro Libero’ di Palermo tra cui un lungo corso teorico-pratico su il ‘teatro moderno’ tenuto da uno dei massimi drammaturghi inglesi - Edward Bond - per conto dell'Università di Palermo - laboratori vari con Adriana Innocenti su persona- personaggio - attore - con Marisa Fabbri su rappresentazione e comunicazione - con Edda Dell'Orso su voce vocalizzazione e canto con Antonio Raffaele Addamo e Consuelo Lupo su metodi e tecniche di recitazione con Jerzy Stuhr su il teatro contemporaneo in Polonia e ancora seminari nella "Zattera di Babele" per - Medea - con Carlo Quartucci e Carla Tatò incontri/analisi su Medea ad Erice con i Magazzini Criminali vari su Medea il latte Laboratorio sul teatro innovativo il pane gli incontri aromatici con Enrique Vargas alla Zisa - Judith Malina e Hanon Reznikof - blu screen e nuove tecnologie in teatro con il regista statunitense Bob Wilson etc. Philip Glass e la sua orchestra ai Cantieri Culturali alla Zisa. ricerche socio-culturali antropologiche e nuove estetiche teatrali rappresentabili in luoghi alternativi come nella sua ‘Godranopoli’ con il Critico d'arte di Cirene, Francesco Carbone etc.

Presso l'I.N.D.A. di Siracusa studia con il prof. Giusto Monaco (eminente filologo e presidente dello stesso Istituto ) arcano -arcaico e moderno? per la realizzazione dell'Oreste di Euripide - il Prometeo di Eschilo - l'Antigone di Sofocle etc. Realizza sculture/fantocci - manichini/odalische con ogni materiale e dipinge su ogni supporto sostenibile p.es. stoffe/costumi come tele classiche - quali elementi scenografici per le sue opere teatrali? che chiama semplicemente Laboratori. Si occupa sempre più di drammaturgia contemporanea.
La rivista teatrale Sipario e la casa editrice C.A.M.A. gli pubblica otto atti unici dal titolo Per le Vie di Lorèn . E' di prossima pubblicazione la sua opera monumentale Il Canto di Anàstasis - nella quale quasi un atto intero è dedicato ai deportati ebrei - una riscrittura dei " Giganti della montagna " e della " Favola del figlio cambiato " di Luigi Pirandello - ridotte a un'unica opera in forma di tragedia greca - e ancora circa 40 componimenti drammatizzabili per ogni " mise en scene" e " mise en vie " (!)in parte espressi in stile e contenuti tipici degli Spirituals afro-americani e altri di carattere universale espressi in chiave fisico-metafisico e realista/surrealista etc. Circa venti anni fa fonda legalmente l'Associazione Culturale e Teatrale ‘QUARTIERI DI FABULA’ già pre-esistente anche in/con altri nomi quali ‘QUARTIERI UMANI’ etc.

Ornacif e i suoi ‘I Quartieri di Fabula’ Laboratorio permanente di studi intensivi dell'azione e inazione del corpo umano agente e reagente negli Spazi di ogni altro corpo… ( v.) nelle locandine interne dei Quartieri di Fàbula, nel Manifesto teatrale di Ornacif pubblicato in internet e in varie bacheche plexiglass. Un Work in progress inesauribile che realizza opere teatrali (dico opere teatrali) per la maledetta voglia di dire Teatro - per giocare forse!? Mah! necessiterebbe forse definire con Pirandello meglio e più il " giuoco dei bambini che credono nei loro giuochi" e non è mai il " giuoco delle partì !?" o con Huizinga? " oppure con Dostoevskij scendendo nelle sue "Memorie dal sottosuolo?" o con l'ultimo Picasso o con l'etica Aristotelica? o con il mio tanto amato Wittgenstein… penso che potrei continuare ancora nel fare sfoggio di chissà quale sapienza continuando con… ma davvero penso che non ce la farei neanche allora e sicuramente non riuscirei e non riusciremmo a capire perché si potrebbe o si dovrebbe o si dovrà dire del teatro quale gioco e dire del gioco quale teatro!!?? e/o il suo contrario? che è inesistente o esistente nell'invisibile sotterraneo delle voglie e degli istinti sotterranei ? quale corpo sottile?... quale incessante vibrazione carnale - tensione spirituale che vive e muore e rinasce nel continuo desiderio di una catarsi irrimandabile e indemandabile nella voglia reìfica di esistere totemicamente - identitariamente quale corpo/icona/feticcio che si esprime e si conferma come uomo o donna - come genitale - come placenta con la divina danza - con la divina voglia di coreografare il suono e la percezione di ogni cosa coreografare con la sublime Isadora o con il magico Kazuo ogni escogitazione che tentasse e tenti poi credendolo … forse ( forse allora è già frusto? comatoso? o in stato di decomposizione?... esprimere il senso e il non senso pre-digerito o digerendo della vita e " persino quello di un uomo Kafkiano che si risvegliasse insetto o ancora meno che esprimesse o tentasse di esprimere prossemicamente e polisemicamente una in'esauribile performance su un environment/orchestra/spazio zero- neutro con un performer/empowered - semplice persona - comune mortale ma provvisto di una specialità moderna " l'empowerment " la volontà - la potenza della volontà con la danza istintivo-istituente quanto inizianda del proprio corpo il concept di ogni altro concept attraverso nuove energie - nuove griglie - nuove stringhe (mai asservito o asservibile- asservente a un codice a un dogma - alla scienza etc.) nella e per la gestualità per la gestazione e il parto del nuovo gesto magari dal terzo suono.
Gesto sensibile come nuovo corpo iniziatico - nuova pelle sensoriale ed extra sensoriale quale territorio da esplorare e da offrire all'esplorazione all'esploratore - nuovo suolo da calpestare - nuovo mare da navigare nuovo corpo da offrire da liquefare (p.es. nel contact improvvisation?) come corpo - Opera d'arte totale… capace di raccontare di donare con una ragione - un lògos speciale attraverso la fantasia il fantastico la leggenda il mito - nel qui e ora - il senso dell'Esistenza dell'Esistente e dell'Esistere espresso con la Favola dei Quartieri di Fabula…